La Massoneria come perfezionamento morale
Nel mondo massonico anglosassone, si usa dire che la Massoneria serve per rendere migliori degli uomini buoni. Con la frase “Making good men better”, la Massoneria Anglosassone, con i suoi “dogmi” ed i suoi retaggi, parla alla ragione, a quella voglia di miglioramento dell’individuo sul piano etico e morale.
Sovente troverete da parte dei Fratelli membri di Obbedienze filo-anglosassoni esporre così la funzione morale della Massoneria.
I massoni riconoscono che siamo su un meraviglioso percorso dalla nascita alla morte e oltre. Mentre percorriamo questo sentiero, iniziamo in modo verde e ruvido: dobbiamo lavorare e perfezionare costantemente su noi stessi e aiutare i nostri fratelli e simili a sforzarci di diventare migliori di loro. Crescita del carattere, moralità, verità e giustizia sono alcuni degli obiettivi della Massoneria – questo è lo scopo principale della Fraternità della Massoneria – “Fare buoni uomini migliori”. Come prendersi cura e aiutare un altro contemporaneamente perfezionare le proprie qualità e continuare il viaggio.
La Massoneria pertanto, è solo ed esclusivamente un ambiente dove si praticano Lavori per il perfezionamento etico e morale dell’individuo?
Anche, ma solo in minima parte. La Massoneria Egizia praticata in seno al nostro Santuario Egizio d’Italia è ben altra cosa, per la nostra Ritualità ed Operatività.
A conferma di quanto affermiamo, ci permettiamo di scomodare il grande Fratello e Maestro passato Arturo Reghini, che circa lo scopo del “perfezionamento morale” della Massoneria così scriveva:
“… ma questo perfezionamento non va inteso in senso morale, come si crede generalmente, specialmente nei paesi anglosassoni, ma in senso iniziatico, scientifico, ermetico. Le Alte scienze, che noi consideriamo, hanno a che fare con la morale quanto l’algebra o l’astronomia. Chi non vuole o non può comprendere questo è destinato a divenire ed a restare un uomo buono, tre volte buono, ma non un iniziato.”.
Fonte: www.massoneriaegizia.it